Chi Siamo

Scuola dell'infanzia paritaria

Scuola Materna Mons. Jop

La Scuola Materna “Mons. Giacomo Jop”, scuola di ispirazione cristiana, offre una proposta educativa centrata sul bambino come persona portatrice di bisogni e di potenzialità; aperta a tutti, nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità.

In quanto scuola federata FISM, la scuola condivide e prende come riferimento i seguenti valori:

RISPETTO DEL BAMBINO

Come persona originale e unica con il riconoscimento, da parte degli adulti, della sua storia, del suo modo di essere e di porsi, delle sue tensioni e potenzialità evolutive e della sua necessità di essere preso in carico affettivamente con il suo mondo interno.

 

ACCOGLIENZA

Intesa come disposizione empatica, da parte dell’adulto docente e di tutto il personale della Scuola, a modificare, rivedere i propri modi di porsi in relazione al divenire del bambino, al fine di facilitare i suoi tempi e percorsi individuali di crescita.

ASCOLTO

L’accoglienza empatica di cui sopra, trova un maggior significato nella coltivazione di un ascolto attento, di un dialogo continuo e di un confronto non giudicante, sia con il singolo bambino, sia con il gruppo classe, affinché la relazione educativa e le attività proposte siano specificatamente rivolte ai bambini e alla sezione e/o gruppi di lavoro di cui si è responsabili, implicando rispetto per i loro interessi e le loro potenzialità valorizzate anche attraverso un ambiente di vita rassicurante.

RISPETTO DELLE DIVERSITÀ

Ogni bambino porta con sé la storia della sua famiglia, i suoi personali vissuti, la sua originale modalità di essere al mondo. Pertanto, alla luce del rispetto dovuto ad ognuno e nell’ottica dell’accoglienza, ne proviene la capacità di accettare profondamente, oltre la tolleranza, le diversità presenti in un gruppo in un’ottica inclusiva. Accettazione profonda dapprima da parte dell’adulto docente che avrà un atteggiamento di condivisione, partecipazione e solidarietà alle vicende del bambino, per far in modo che poi queste modalità diventino anche, con un’attenta regia educativa, presenti età evolutiva, perverranno nel tempo ad un adeguato livello di cooperazione fra di loro.

CURA

É indiscutibile, alla luce di tutti i contributi religiosi e culturali della tradizione occidentale, che la cura forma e sostanzia la persona, pertanto la relazione educativa sarà caratterizzata da un’estrema attenzione ai momenti di cura (pranzo, riposo, igiene personale) nonché ai modi di porsi e intervenire delle docenti intesi come posture, toni di voce, gesti, rispetto alla gestione del bambino e dell’intero gruppo. Infine è importante la cura degli ambienti, della loro disposizione e dei relativi materiali, dei manufatti dei bambini e la valorizzazione delle azioni quotidiane. E’ importante sviluppare nel bambino anche il rispetto per le cure che riceve e avviarlo alla gratitudine.

AUTONOMIA

Attraverso il riconoscimento dell’originalità di ogni persona e delle sue potenzialità, della sua presa in carico affettiva e della cura nei suoi confronti, si può avviare il singolo bambino verso la conquista progressiva di livelli sempre più articolati di autonomia corporea, sociale, cognitiva ed etico-morale. L’accompagnamento all’autonomia chiede una disposizione delle docenti ad una paziente proposta di esperienze ed attività educative che aiutino il bambino a fare da sé e a prendere progressivamente iniziative alla conquista di primi spazi di libertà. La libertà è la capacità del bambino di prendere o proporre iniziative, muovendosi autonomamente nello spazio scuola.

COLTIVARE FIDUCIA E SPERANZA

Valorizzare è un concreto atteggiamento di ascolto e dialogo, di raccolta attenta delle parole del bambino, delle sue idee, nonché la fiduciosa accoglienza di come il bambino si presenta all’adulto; adulto che può coltivare speranza nel bambino stesso di “potercela fare”, quindi di crescere e svilupparsi con il desiderio e il piacere di “mettersi alla prova”, comprendendo, col tempo, che ogni errore è un punto di partenza verso nuove conquiste.

MERAVIGLIA PER IL BELLO E L’ARMONIA DEL CREATO

Nel processo di crescita del bambino l’incontro con il Creato avverrà in un contesto dove l’ascolto delle sue domande (“i suoi perché”), del suo meravigliarsi e stupirsi, del suo incuriosirsi, siano punto di partenza per le docenti per confronti, conversazioni, piste di ricerca e di scoperta che tengano aperte nel bambino le domande fondamentali di ognuno di noi (perché ci siamo, da dove veniamo…).

CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA

Se la famiglia è il luogo di elaborazione di quanto il bambino porta con sé a scuola, la Scuola è un’opportunità per bambini e famiglie per aprirsi al sociale e al mondo. La ricerca di un’alleanza educativa con le famiglie, pur nella diversità dei loro mandati sociali, è fondamentale in un’ottica di reciproco arricchimento a favore dello sviluppo di un progetto di vita condiviso del bambino. Pertanto, la Scuola e le insegnanti condivideranno con i genitori le scelte pedagogiche ed educative, favoriranno la loro partecipazione alla vita della Scuola affinché si vada sviluppando una cooperazione attiva fra scuola-famiglia nonché solidarietà fra le famiglie stesse.

I valori di cui sopra, tra di loro correlati, dovrebbero favorire la formazione integrale del bambino come portatore di istanze evolutive rispetto alle dimensioni emotive, affettive, spirituali, cognitive, sociali, motorie ed espressive.

 

Il modello pedagogico alla base punta del progetto educativo non guarda a un solo modello e a unica corrente di pensiero bensì abbraccia l’idea del riconoscimento dell’età 2-6 quale epoca evolutiva fondamentale nello sviluppo della personalità in tutte le sue diverse componenti, nell’importanza della valorizzazione delle peculiarità di ciascun bambino e della famiglia di provenienza, quali elementi di arricchimento per l’intero gruppo e per la comunità. 

Lo sviluppo dell’identità e il riconoscimento di sé quale essere unico e irripetibile, la promozione della relazione, il riconoscimento e la gestione di ciò che riguarda la sfera emotiva ed affettiva, l’autonomia di movimento e di gestione di sé, unitamente alla promozione della motricità e del benessere con stili di vita salutari, sono i cardini dell’azione educativa che si esplicita con la didattica e le attività svolte quotidianamente nella scuola.

La nostra scuola, da qualche anno, con lo scopo di rispondere al meglio ai bisogni dei bambini, ha scelto di abbracciare il pensiero dell’OUTDOOR EDUCATION che si appoggia su 3 principi fondamentali:

  • costruire una sana relazione con il bambino e con le famiglie come base di qualsiasi processo educativo;
  • vivere il giardino in modo tale da mantenere viva la curiosità dei bambini, liberare il corpo per conoscere il mondo e stimolare la creatività, l’esplorazione, l’autostima, il senso di avventura, la fantasia, l’immaginazione, lo sviluppo dei 5 sensi, la gioia, la costruzione e lo sviluppo della loro individualità e socialità.
  • sostenere l’esperienza diretta al fine di facilitare l’acquisizione di competenze.

 

Sostenere l’outdoor education significa promuovere apprendimenti e trasformare il tempo trascorso all’esterno in un’esperienza educativa pensata e progettata per rispondere ai bisogni dei bambini sviluppando competenze e abilità. La qualità del tempo trascorso all’aperto è ricca di spunti, di attimi unici e irripetibili, rispettoso dell’individualità di ciascuno. 

 

Il contesto scolastico, dal punto di vista del territorio paesaggistico e della disponibilità di spazio verde della struttura, permette di vivere la giornata all’esterno, avere biodiversità e permettere ai bambini di trovare il loro spazio e il loro tempo.



Il nostro consiglio di amministrazione

AMMINISTRATORI  MONS. GIACOMO JOP  ETS

PRESIDENTE

Rocutto Lucio

CONSIGLIERI

Fabris Eva

Don Pitton Giancarlo

Cristante Carlo

Altavilla Gioacchino

De Giusti Marco

Bertolin Antonella

ORGANO DI CONTROLLO E REVISORE LEGALE DEI CONTI

Dott.ssa  Olinda De Marco

La scuola

La Scuola dell’Infanzia non statale paritaria “Mons. Giacomo Jop” si trova a San Giovanni, frazione di Casarsa della Delizia.
È un’istituzione cristiana che accoglie tutti i bambini e valorizza le loro diversità. Gestita dal Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Mons. Giacomo Jop, è senza scopo di lucro ed è attiva dal 1911.
La scuola collabora con altre istituzioni per ampliare l’offerta formativa e fornire un servizio di consulenza psico-pedagogica ai genitori attraverso il progetto “Parla che ti passa”.

Cosa significa per noi un scuola outdoor?

Abbracciare i valori dell’outdoor education significa esplorare e valorizzare lo spazio esterno quale ambiente privilegiato di apprendimento,  ove diversità, ricchezza, mutevolezza e rischio si alternano stimolando i sensi dei bambini e portandoli a vivere a ritmo lento le giornate,

La frenesia del ritmo adulto lascia spazio alla rilassatezza del dondolio del vento, alla malleabilità della terra, alla sonorità della natura, al lavorio dei piccoli insetti, portando i bambini a osservare, rallentare, rispettare i tempi di chi ci circonda, in un’alternanza di giornate e stagioni, meteo e temperatura.

Per poter vivere serenamente il fuori però è necessario avere l’attrezzatura adeguata: tute impermeabili, stivaletti e un abbigliamento adeguato ci permettono di godere del meraviglioso giardino in tutte le stagioni.

Stare all’aperto non significa non avere regole bensì implica un cambio di registro, una capacità di discernimento rispetto a ciò che è possibile fare fuori rispetto a ciò che si può attivare all’interno. 

Outdoor e indoor dialogano costantemente, con una continuità di materiali, ambientazioni e sperimentazioni. Le esperienze vissute all’esterno continuano nelle sezioni e laboratori, permettendo di entrare in profondità, analizzare, rielaborare quanto osservato, vissuto e raccolto. La moltitudine di approcci, modalità, strumenti utilizzati, cerca di raggiungere e personalizzare la didattica a ogni singolo bambino a al suo stile di apprendimento, andando a sollecitare tutti i tipi di intelligenza. 

Regolamento soci e assemblea

Art. 1 Qualifica di Soci

L’assemblea dei soci è organo di indirizzo politico amministrativo dell’associazione “Mons. Giacomo Jop” ai sensi dell’art. 6 dello Statuto. Essa è costituita da soci in numero illimitato. Possono diventare soci tutti i cittadini maggiorenni residenti nella frazione di San Giovanni di Casarsa, compilando il modulo in allegato al presente regolamento, consegnandolo personalmente o inviandolo a mezzo posta alla sede dell’associazione. La richiesta di adesione viene valutata dal Consiglio di Amministrazione ed entro 60 giorni verrà comunicato al richiedente la decisione del consiglio ed in caso di risposta affermativa, le modalità di versamento della quota sociale per il primo anno.

Art. 2 Libro soci e perdita della qualifica di soci

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile delle tenuta del libro dei soci. In esso sono registrati tutti i soci.
Si decade dalla qualifica di soci nel caso di:
a) Dimissioni scritte;
b) Per morosità, automaticamente in caso di non versamento delle quote sociali per due anni consecutivi;
c) Indegnità morale con delibera dell’assemblea dei soci presa a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto.

Art. 3 Quota sociale

La quota sociale viene definita dall’assemblea dei soci. Essa va versata annualmente in sede del Bilancio Consuntivo.

Art. 4 Convocazioni assemblea

Le assemblee dei soci sono ordinarie e straordinarie.
Le prime hanno luogo nei termini stabiliti per l’approvazione del bilancio preventivo e del conto consuntivo, a norma delle vigenti leggi; le altre ogni qualvolta lo richiedono urgenti necessità, sia per determinazione del Presidente, sia per deliberazione del Consiglio di Amministrazione, per domanda sottoscritta da almeno un terzo dei soci; in tal caso la riunione dell’Assemblea deve essere convocata dal Presidente o dal Consiglio di Amministrazione entro 20 giorni dalla richiesta.
L’invito alla riunione dell’Assemblea dovrà contenere l’ordine del giorno e deve essere partecipato al domicilio di ciascun socio almeno cinque giorni prima.
In casi di urgenza la riunione può essere indetta entro 24 ore.
L’assemblea è presieduta dal Presidente, se assente od impedito, ne fa le veci il vice Presidente od in mancanza di questi un Consigliere delegato. I verbali dell’assemblea sono stesi dal segretario o in sua assenza da altro socio nominato dall’assemblea. L’approvazione dei verbali avviene nella prima riunione successiva. deve contenere il resoconto sommario ma chiaro e definitivo della discussione, con le relative proposte deliberate. Se un Socio richiede espressamente che sia fatta speciale menzione delle sue dichiarazioni o dei motivi del suo voto, deve formularli per iscritto e rimetterli, seduta stante, al Presidente.

Art. 5 Votazioni e deliberazioni

Per la validità delle adunanze in prima convocazione occorre la presenza di almeno la metà più uno dei soci. In seconda convocazione, da indirsi a distanza di almeno un ora, la adunanza sarà valida con qualunque numero di soci. Per l’elezione del Consiglio di Amministrazione e per le modifiche allo Statuto, è richiesta la presenza di almeno due terzi dei soci in prima convocazione e di almeno la metà in seconda convocazione.
Ogni socio ha diritto ad un solo voto.
Un socio può delegare , con atto scritto, il suo voto ad altro socio.
Ogni socio non può avere più di una delega.
Le votazioni si fanno per voti palesemente espressi o a voti segreti, hanno sempre luogo a voti segreti quando si tratti di questioni concernenti persone. Per le nomina dei consiglieri di amministrazione o dei revisori non si possono esprimere preferenze superiori ai due terzi dei membri da eleggere con il minimo di una preferenza.
Le deliberazioni sono prese a maggioranza di voti validi.
Le deleghe concorrono a formare il numero legale.

Art. 6 Competenze

All’Assemblea spetta di provvedere:
– all’adozione ed alla modifica dello Statuto;
– alla nomina del Consiglio di Amministrazione per quanto di sua competenza;
– alla approvazione dei bilanci di previsione entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello a cui si riferiscono;
– alla approvazione dei conti consuntivi, che devono essere redatti annualmente entro il 30 aprile dell’ anno successivo a quello a cui si riferiscono;
– alla variazione di bilancio;
– alla accettazione o rifiuto di lasciti o donazioni;
– all’impegno di spesa che impegna gli esercizi successivi;
– alla compravendita di beni mobili od immobili ed a qualsiasi altra spesa che riguardi la gestione straordinaria;
– alla radiazione dei soci ed alla sua regolamentazione;
– alla adozione del regolamento sul funzionamento dell’Assemblea dei Soci